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L’attività sulla blockchain di Ethereum ha toccato il minimo storico: sabato sono stati eliminati solo 53,07 ETH, pari a circa 106.000 dollari. Si tratta della cifra più bassa da quando è stato introdotto il meccanismo di burning con l’EIP-1559. Inoltre, segna una forte riduzione della domanda di spazio nei blocchi della chain.
L’aggiornamento EIP-1559, implementato nel 2021, aveva l’obiettivo di semplificare le fees di transazione e ridurre la supply di ETH eliminando la fees di base in ogni transazione.
Nei periodi di forte attività, il meccanismo EIP-1559 potrebbe rendere Ethereum deflazionistico. Le attuali condizioni di rete, però, indicano il contrario.
Secondo gli ultimi dati della piattaforma Ultrasound.money, si prevede che l’offerta di Ethereum crescerà dello 0,76% all’anno.
Dati deludenti sugli indirizzi attivi
La media mobile relativa a sette giorni degli indirizzi attivi ha toccato il livello più basso da ottobre 2024.
Anche le fees di transazione di Ethereum sono crollate ai minimi da fine agosto, con una media di soli 0,41 dollari per trasferimento. Il calo segna un netto contrasto con il picco di 15,21 dollari registrato negli ultimi due anni, lasciando intravedere un possibile ottimismo per le prospettive di prezzo a lungo termine di Ethereum.
Queste tendenze hanno anche sollevano preoccupazioni sul rallentamento dell’attività degli utenti su Ethereum, soprattutto a causa della crescente concorrenza dei Layer 2, che offrono fees più basse e transazioni più rapide.
La banca Standard Chartered ha rivisto al ribasso le sue previsioni di prezzo per Ethereum per quest’anno, riducendo il target di prezzo da 10.000 a 4.000 dollari, citando la rapida espansione delle soluzioni Layer 2.
Secondo Geoffrey Kendrick, responsabile globale della ricerca sugli asset digitali della banca, piattaforme come Base stanno generando guadagni importanti nell’ecosistema di Ethereum, contribuendo a questa revisione. Invece di supportare il valore di ETH, l’adozione delle reti L2 ha ridotto la capitalizzazione di mercato dell’asset di 50 miliardi di dollari.
Standard Chartered prevede che questa tendenza continuerà, riducendo ulteriormente l’influenza di Ethereum.
Ethereum rimane la prima scelta per la tokenizzazione degli asset
Nonostante il calo della domanda, Ethereum rimane la prima scelta per la tokenizzazione degli asset, con oltre 3,3 miliardi di dollari in asset già tokenizzati.
La decisione di Fidelity lo posiziona accanto a giganti come BlackRock e Franklin Templeton, già attivi nella tokenizzazione degli asset reali (RWA).
Un dato importante che rafforza la prospettiva rialzista a lungo termine per Ethereum è il rapido calo della sua offerta sugli exchange. Attualmente, solo il 6,38% di Ethereum è disponibile sugli exchange centralizzati, il livello più basso da quando è stato lanciato.
I dati suggeriscono che gli investitori stanno spostando i loro ETH in cold storage e che quindi preferiscono tenerli piuttosto che venderli.
Molti investitori, alla ricerca di soluzioni più interoperabili, stanno diversificando il loro portafoglio con SOLX, un token che gira su Solana e Ethereum. Si tratta del token nativo della nuova soluzione L2 basata su Solana: Solaxy, progettata per risolvere i limiti di scalabilità della blockchain di Solana.
Durante i picchi di traffico, la blockchain di Solana ha avuto difficoltà a mantenere alta l’efficienza. Solaxy affronta questa sfida alleggerendo il carico sulla mainnet, raggruppando le transazioni e processandole off-chain.
Anche se le operazioni avvengono fuori dalla mainnet, i dati finali vengono comunque registrati su Solana, mantenendo alti livelli di sicurezza e affidabilità. In questo modo il nuovo L2 riesce a rendere le transazioni più veloci e fluide, riducendo ulteriormente le fees.
Inoltre i titolari di SOLX possono guadagnare un reddito passivo mettendo in staking il token. Al momento l’APY è del 147%.
Finora la prevendita del token SOLX ha raccolto 27 milioni di dollari. Per approfondire il progetto è possibile visitare il sito ufficiale.
Detto questo, ricordiamo di fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.