Durante il fine settimana il presidente Donald Trump ha confermato di voler creare una riserva statunitense di criptovalute composta da Bitcoin, Ethereum, XRP, Solana e Cardano.
Solo Bitcoin per la riserva strategica
L’annuncio ha diviso il settore. Molti ha accolto positivamente l’iniziativa, vedendola come un segno di apertura da parte del governo statunitense nei confronti del comparto crypto.
Ma non sono mancati i critici. La principale obiezione riguarda l’inclusione delle altcoin nella riserva strategica. Per alcuni, infatti, solo Bitcoin dovrebbe essere considerato una riserva nazionale. L’inclusione delle altcoin, potrebbe aumentare la volatilità e favorire la speculazione.
Anche per il CEO dell’exchange Coinbase la riserva dovrebbe essere composta solo da Bitcoin. Ha twittato che Bitcoin è la “scelta migliore” per gli Stati Uniti.
Ieri, ha dichiarato che “sta ancora valutando l’allocazione degli asset” e ha aggiunto: “Probabilmente solo Bitcoin sarebbe l’opzione migliore, la più semplice e chiara come successore dell’oro”.
Le affermazioni di Armstrong sono arrivate in risposta al tweet di David Sacks, zar per l’intelligenza artificiale e le criptovalute, dove ha delineato due potenziali strutture per la riserva nazionale di criptovalute.
Della stessa opinione anche Jeff Park, responsabile di Alpha Strategies presso Bitwise, che ha descritto il piano di Trump come “un enorme errore di valutazione politica”.
Nel suo tweet si legge:
“Trump ha commesso un enorme errore di valutazione politica sottovalutando quanto fosse cruciale per la Riserva Strategica concentrarsi esclusivamente su Bitcoin”.
Park ha spiegato che Bitcoin, per il suo status unico come bene rifugio digitale, merita un trattamento separato. Ha avvertito che includere altre criptovalute con basi normative e tecnologiche incerte rischia di danneggiare l’immagine politica dell’iniziativa. Anche senza prove di irregolarità, la sola percezione di favoritismi potrebbe compromettere la reputazione pubblica.
Tra i critici c’è anche Anthony Pompliano, fondatore di Professional Capital Management, che ha dichiarato di opporsi all’iniziativa di Trump, nonostante i suoi investimenti in Solana e altre altcoin.
“Questa decisione su una riserva strategica di criptovalute di ampia portata è un errore che sarà rimpianto in futuro”, ha scritto, avvertendo che tale riserva potrebbe arricchire gli addetti ai lavori a spese dei contribuenti.
Anche i miliardari Cameron e Tyler Winklevoss, co-fondatori di Gemini, hanno sollevato preoccupazioni simili. In un post su X, hanno affermato che solo Bitcoin soddisfa i criteri per essere una riserva legittima, mettendo in dubbio l’inclusione di altre criptovalute.
Cardano e Ripple dalla parte di Trump
Il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, e il fondatore di Cardano, Charles Hoskinson, hanno difeso la decisione di Trump di includere i loro asset nella riserva strategica.
Charles Hoskinson ha risposto alle critiche di Peter Schiff sull’inclusione di XRP, dicendo:
“XRP è una grande tecnologia, è uno standard globale, ha superato dieci anni di alti e bassi e ha una delle community più forti. Penso che il presidente abbia fatto la scelta giusta”.
Bitcoin perde la soglia dei 90.000 dollari
Subito dopo l’annuncio di Trump, il mercato ha registrato un’impennata. Bitcoin ha sfondato la soglia dei 90.000 dollari e ha recuperato il 20% dai minimi di novembre. Ma l’incertezza sull’attuazione del piano, gli ostacoli normativi e l’approvazione del Congresso hanno portato a una rapida inversione di tendenza.
Al momento la crypto di maggior valore sta scambiando al livello di 83.558 dollari, con un ribasso dell’8,65%.

Nonostante le oscillazioni del prezzo, l’interesse istituzionale verso Bitcoin è in costante aumento. Aziende come Metaplanet stanno continuando ad acquistarlo. Molti investitori invece stanno puntando anche su un nuovo progetto in prevendita correlato al suo andamento: BTC Bull.
Il progetto offre un’opportunità unica per i titolari del suo token $BTCBULL di ottenere Bitcoin gratuitamente. BTC Bull infatti ha un sistema di ricompense unico: ogni volta che la crypto di maggior valore tocca dei nuovi traguardi, come i 150.000 dollari o 200.000 dollari, distribuirà tramite airdrop BTC ai titolari del token nativo.
Oltre a poter ottenere BTC tramite airdrop, i titolari possono guadagnare un reddito passivo mettendo in staking $BTCBULL. Al momento l’APY è del 134%.
Il progetto ha anche introdotto un meccanismo di burning che elimina una percentuale dei token $BTCBULL in modo da ridurre la sua supply disponibile e potenzialmente spingerlo al rialzo.
La prevendita sta continuando con successo. Finora ha raccolto 3,1 milioni di dollari.
Detto questo, ricordiamo di fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.