Nonostante le oscillazioni di prezzo di Bitcoin nell’ultimo periodo, i dati on-chain mostrano che l’hashrate ha registrato un forte aumento verso un nuovo massimo storico.
Cos’è l’hashrate?
L’hashrate del mining di Bitcoin è una metrica che indica la potenza di calcolo totale che i miner di Bitcoin mettono a disposizione della blockchain. Viene misurato in hash al secondo (H/s) o, per praticità, in terahash al secondo (TH/s), che è una misura più grande.
Solitamente quando l’hashrate cresce, vuol dire che nuovi miner si stanno unendo alla blockchain o che quelli già presenti stanno ampliando le loro operazioni. Detto in altri termini, questo significa che i validatori stanno vedendo la blockchain come una buona opportunità.
Un valore in calo suggerisce invece che alcuni miner hanno deciso di scollegare le loro macchine dalla chain, probabilmente perchè non riescono più a trarre profitto dal mining di Bitcoin.
Come si può vedere dal grafico, la media mobile a 7 giorni dell’hashrate di Bitcoin ha toccato un massimo storico (ATH) di circa 817.700 TH/s nei primi giorni dell’anno. Ma non è riuscita a mantenersi su quei livelli e il valore ha subito un forte calo.
Durante il mese di gennaio ha poi consolidato sui minimi, ma con febbraio ha ripreso slancio, superando il picco precedente per stabilire un nuovo massimo storico di circa 832.600 TH/s.
Il massimo è stato raggiunto mentre l’asset stava attraversando un periodo di forti oscillazioni di prezzo.
L’hashrate è un buon indicatore per capire il sentiment dei miner e il recente aumento fa pensare che i validatori della blockchain credano che Bitcoin alla fine supererà questa fase di volatilità e prenderà una direzione rialzista.
Per monitorare il sentiment dei miner, c’è un altro indicatore chiamato Hash Ribbons. È composto da due medie mobili (MA) dell’hashrate: una a 30 giorni e una a 60 giorni.
Secondo Charles Edwards, fondatore di Capriole Investments, in un post su X, l’indicatore Hash Ribbons ha mostrato un leggero segnale di capitolazione all’inizio del mese.
La “capitolazione” si riferisce al momento in cui i miner, di fronte a condizioni di mercato difficili o perdite, iniziano a “cedere” o a ridurre le loro operazioni. Nel caso dell’Hashrate, la capitolazione avviene quando la media mobile a 30 giorni scende sotto quella a 60 giorni, un segno che i miner stanno vivendo delle difficoltà.
Ma in questa occasione, l’incrocio tra le due medie mobili non è durato a lungo. Infatti, l’hashrate è aumentato rapidamente, portando a un incrocio inverso. Solitamente questo tipo di movimento viene visto come un segnale positivo per Bitcoin, spesso interpretato come una buona opportunità di acquisto.
Negli ultimi 18 mesi, l’hashrate ha registrato un forte aumento, spinto soprattutto dagli investimenti istituzionali nel mining. Le grandi aziende hanno comprato hardware sempre più potenti e efficienti, aumentando così la capacità di calcolo della rete.
Prima dell’halving, molte aziende si erano procurate gli hardware per rimanere competitive, ma ora gli analisti prevedono l’hashrate possa subire un rallentamento.
Performance di Bitcoin
L’hashrate ha registro un aumento, nonostante il mercato delle crypto abbia vissuto una forte volatilità. Bitcoin ha iniziato la settimana in rosso, scendendo fino al minimo di 91.530 dollari. L’incertezza stava salendo a causa dei timori di una guerra commerciale, dopo che il presidente Donald Trump aveva firmato un ordine esecutivo per imporre dazi su Canada, Messico e Cina.
In seguito Bitcoin ha rimbalzato di oltre il 12% grazie alla notizia della sospensione dei dazi per Messico e Canada per un mese, dopo che entrambi i Paesi avevano minacciato ritorsioni. Il rinvio ha calmato le tensioni su una possibile guerra commerciale. Con il cambiamento del sentiment degli investitori, il mercato crypto ha registrato una ripresa.
Al momento Bitcoin sta scambiando a 98.536 dollari, con un leggero ribasso dell’1,54% nelle ultime 24 ore.
Gli investitori si spostano sulle prevendite crypto
Durante la forte volatilità del mercato, molti investitori stanno rivolgendo la loro attenzione sulle prevendite crypto. Una di queste è Meme Index, un progetto che si sta distinguendo nel segmento delle meme coin per la sua proposta unica.
Meme Index offre una piattaforma decentralizzata che consente agli investitori di diversificare i loro investimenti nel settore delle meme coin. Offre quattro panieri con livelli di rischio diversi: Titan Index (basso rischio), Moonshot Index (rischio moderato), Midcap Index (rischio alto) e Frenzy Index (rischio estremo).
- Titan Index è l’indice con la volatilità più bassa, includendo meme coin stabili e popolari come Dogecoin, Shiba Inu e Pepe Coin.
- Moonshot Index presenta un rischio moderato, con meme coin che hanno una buona base di follower ma non hanno ancora raggiunto un market cap di 1 miliardo di dollari.
- Midcap Index si concentra su meme coin con una capitalizzazione tra 50 e 250 milioni di dollari, offrendo buone opportunità di crescita, ma con un rischio maggiore.
- Frenzy Index è l’indice ad alto rischio, perfetto per chi cerca rendimenti elevati ma è pronto a sopportare forti oscillazioni di prezzo.
Il token nativo $MEMEX permette agli utenti di scegliere il loro percorso di investimento e votare per modificare i panieri. Inoltre i titolari possono mettere in staking i loro token per guadagnare un rendimento passivo.
La prevendita del token ha già riscosso un grande successo. Finora ha raccolto più di 3 milioni di dollari.
Conclusione
Nonostante il potenziale delle altcoin, è importante ricordare che il mercato delle criptovalute è altamente volatile. Pertanto, è essenziale fare sempre le proprie ricerche prima di investire. Questo articolo ha scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come consulenza finanziaria.